L'ex Giocatore e Dirigente della Juventus Roberto Bettega a "Kick Off" sul Frosinone: "Il Frosinone ha dimostrato di avere in questo campionato testa, cuore e qualità..."

18.04.2023 14:00 di  Francesco Cenci   vedi letture
L'ex Giocatore e Dirigente della Juventus Roberto Bettega a "Kick Off" sul Frosinone: "Il Frosinone ha dimostrato di avere in questo campionato testa, cuore e qualità..."
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© foto di Daniele Buffa/Image Sport

Intervenuto ieri sera durante la trasmissione "Kick Off", andata in onda su Extra Tv. l'ex grande giocatore e dirigente della Juventus Roberto Bettega, è intervenuto per dare la sua opinione sullo straordinario campionato condotto fin qui dal Frosinone di Grosso (ormai vicinissimo alla promozione in Serie A). Tanti i temi trattati da Bettega: dal campionato dei giallazzuri, alla scoperta del talento di Gatti da parte dei canarini, fino ad arrivare ad un personale giudizio, da parte dell'ex bianconero, su mister Grosso. Di seguito le parole di Roberto Bettega.

Bettega, che idea si sei fatto del campionato di Serie B, soprattutto sul cammino del Frosinone, giunto ormai ad un passo dalla promozione diretta?

“Credo che sebbene la conquista della Serie A da parte del Frosinone debba ancora arrivare aritmeticamente, direi che i giallazzurri hanno dimostrato in questo campionato di avere testa, cuore e volontà. Non vado oltre nel descrivere la stagione del Frosinone perché altrimenti qualcuno potrebbe dire che porta male, ma penso che il Frosinone in questa stagione ha sempre avuto la concentrazione giusta, l’allenatore giusto come mentalità da trasmettere, per conseguire un risultato importantissimo. Anzi, direi strepitoso”.

Poi, spazio ancora su un suo giudizio sul Frosinone: “Credo che la Società Frosinone, abbia le idee ben chiare sul da farsi, perché, se non si ha ben chiaro in mente dove si vuole arrivare, non si può mai arrivare dove si trovano i giallazzurri adesso. Società ed allenatore sanno benissimo cosa dovranno continuare a fare. Bisogna elogiare il Frosinone per tutto quello che ha fatto. Devono mantenere la testa bassa e rimanere concentrati nella posizione che occupano attualmente. La promozione aritmetica va ancora trovata, ma penso che abbiano dimostrato di avere tutte queste qualità. Mi viene da pensare che abbiano tutte le caratteristiche per farlo. Il Frosinone sta vincendo questo campionato di squadra. Ognuno poi, all’interno del collettivo ha i propri doveri, le sue prerogative e caratteristiche. Ma il calcio è uno sport di squadra, non individuale. E questo, vale per tutte le squadre, non solo per il Frosinone. Spero che a Frosinone si possa festeggiare come capitò a me tanti anni fa”.

Bettega sulla ‘scoperta’ da parte del Frosinone del talento di Federico Gatti, passato la scorsa estate tra le fila della Juventus: “La scoperta del talento di Gatti, da parte del Frosinone nella scorsa stagione ha un significato: la società giallazzurra si affida a dei collaboratori validi ed importanti, che si intendono di calcio. E’ facile comprare dei talenti già affermati, come potrebbe essere Cristiano Ronaldo ad esempio. Un’altra cosa è l’andare a scoprire i talenti che potrebbero diventare in futuro come Cristiano Ronaldo… E’ importante per qualsiasi squadra avere uno scouting valido e gente capace per scoprire nuovi giocatori. Calciatori che non saranno soltanto del Frosinone, ma in futuro potrebbero diventare dei nazionali. Non tutti i giocatori poi, saranno dello stesso successo, ma credo che la constatazione del talento di Gatti, da parte del Frosinone, vuol dire che nella Società ci sono persone molto valide nell’andare a scoprire i talenti”.

Il Direttore Angelozzi ha affermato che Gatti assomiglia ad un Chiellini, con i piedi di Bonucci. Lei condivide questa affermazione?

“Io penso che un giocatore non sia forte nelle gambe, nel correre ma deve essere forte nella testa. Un calciatore bravo sa cosa vuole e dove poter migliorare continuamente. La forza di un ragazzo e di chi scopre un determinato calciatore e lo acquista è quella di aver capito non solo il giocatore sotto l’aspetto tecnico, ma anche il ragazzo. E’ questa è la cosa più importante…"

Lei da Dirigente ha conosciuto da vicino Fabio Grosso, attuale allenatore del Frosinone. Si aspettava una stagione così da parte del tecnico canarino?

“Ogni tanto incontravo Grosso quando andavo dal mio commercialista, perché abitavano nello stesso palazzo, (ride, n.d.r.). Fabio Grosso che cos’era da giocatore? Era un giocatore lineare ed intelligente. Credo che lui stia trasportando quello che era da giocatore adesso in un altro ruolo, quello da allenatore. E’ un allenatore che sa a e vuole insegnare ed è consapevole che deve far migliorare la squadra. Credo che questo sia un concetto che tutti gli allenatori dovrebbero avere. Se i giocatori migliorano tecnicamente ne beneficia anche l’allenatore stesso. Che Grosso fosse un ragazzo molto concentrato, attento nel suo ruolo ed umile nel senso qualitativo penso che fosse chiaro a tutti. Adesso lo sta dimostrando. E’ stato bravo sicuramente, anche chi lo ha scelto alla guida del Frosinone, perché ha capito che dentro di lui c’erano queste qualità”.