Il presidente Stirpe risponde alle domande dei tifosi canarini

19.04.2019 15:30 di Stefano Martini Twitter:    vedi letture
Fonte: Frosinone Calcio
Il presidente Stirpe risponde alle domande dei tifosi canarini
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© foto di Federico Gaetano

Il presidente Stirpe nel corso della diretta social di ieri ha risposto alle domande di alcuni tifosi. Selezionate in maniera opportuna, domande anche abbastanza scomode. E’ sempre il collega Massimiliano Martino che le sottopone al presidente Maurizio Stirpe.

Lucio: Presidente, sarebbe interessante capire se sono previsti investimenti volti a valorizzare l’area antistante lo stadio.

«Penso che si riferisca solo al perimetro attorno allo stadio. Il Village più l’area dei servizi per quelli che vanno a correre sommata alla ricostruzione completa dell’anello rifatta in modo tale da farla diventare una pista ciclabile, sono grandi ambizioni. Se il Comune ci darà lo strumento tecnico-operativo noi saremo siamo in grado di realizzarlo».

Daniele parla della campagna abbonamenti e chiede: Non si è venuti incontro alle famiglie, prezzi alti e non rateizzabili. E poi ci sono troppi spazi vuoti nelle partite decisive in casa. Sconcertante, sempre secondo il tifoso, gli allenamenti a porte chiuse in casa e le amichevoli segrete.

«Gli allenamenti a porte chiuse si fanno perché la struttura di Ferentino non è attrezzata per far entrare i tifosi ed assistere agli allenamenti. Con questo nuovo progetto che abbiamo in cantiere sarà realizzata una tribunetta e in quel caso potremmo dare risposte ai nostri tifosi che potranno accedere in maniera sicura. Anche a me piace far entrare i tifosi. Se è esistito questo problema è solo per un motivo tecnico. Per quanto riguarda le amichevoli allo Stadio, esse richiedono una organizzazione anche costosa ma saremo attenti a questo tipo di richieste. Gli appunti sulla campagna abbonamenti non li condivido: noi abbiamo seguito un metodo, abbiamo preso la media delle Società come la nostra e abbiamo provato a mettere sul piatto cosa potevamo offrire noi e cosa offrivano loro. Nel futuro utilizzeremo un altro metodo, quando faremo la presentazione della campagna abbonamenti faremo vedere anche i numeri delle altre Società e la gente capirà anche la giustificazione di certe cifre».

Secondo Joele invece bisogna lavorare sul settore giovanile per far uscire almeno 1 o 2 giocatori all’anno per la prima squadra, quindi potenziare lo scouting in Italia e all’estero.

«Sono molto d’accordo. E’ evidente che per potenziare all’estero abbiamo bisogno di un’organizzazione che non abbiamo. Siamo a malapena autosufficienti in Italia e soprattutto in certe zone dell’Italia. Stiamo portando avanti un progetto per allargare il nostro raggio d’azione insieme con quello dell’Accademia e la crescita dei progetti di internazionalizzazione che stiamo ponendo in essere».

Andrea parla di ampliare i punti ristoro nelle curve e in tribuna est. Marketing positivo all’estero mentre in Italia, secondo la sua impressione, si vede poco.

«Sui punti di ristoro potremmo valutare altri ampliamenti ma nel rispetto del disegno architettonico esistente. Vedremo cosa si potrà fare. Sul marketing è evidente che il Frosinone non è la Juve, noi siamo un brand locale. Ci vuole alle spalle una storia, tanti risultati, un percorso. Tutti ci auguriamo che questo brand scaldi il cuore dei tifosi fuori da questo territorio. Ma è un percorso che non può essere semplificato».

Stefano invece chiede diverse cose: maggiore apporto del settore giovanile, andrebbero fatti investimenti per costruire un modello stile Atalanta con le dovute proporzioni. Quindi rimodulare meglio i settori vuoti dello stadio, la soglia tra i formaggini e la tribuna est è troppo netta.

«Terremo conto di questa differenziazione sui settori dello stadio, dalla prossima stagione andremo a fare una differenziazione profonda tra quello che è la Tribuna Est, quelli che sono i formaggini e la Curva. Probabilmente è una cosa che non abbiamo valutato in passato. Sul Settore giovanile dico che siamo una Società che in B ha investito il 18% dei ricavi, gli altri sono molto più bassi. Quando siamo venuti in A non potevamo investire quella percentuale per ovvi motivi. Non abbiamo la struttura e l’organizzazione per andare a prendere ad esempio talenti all’estero. Ed anche le risorse. Se si cresce insieme certi traguardi non saranno più tanto lontani».

La domanda del tifoso Stefano è articolata: vanno coinvolti i ciociari e messi in condizioni di poter andare allo stadio, vedi le iniziative che si stanno facendo per i giovani. Utili le iniziative dello sviluppo del brand e del territorio all’estero, sarebbe interessante valutare il rapporto costi benefici a posteriori dell’esperienza in Canada.

«Su questo aspetto penso che ci sono dei numeri, in trasparenza potremo anche comunicare. L’esperienza in Canada non è stata negativa, si è autofinanziata. Che indubbiamente nei momenti successivi, quando un ciociaro che vive in Canada è venuto a Frosinone ha fatto un salto qui da noi. Ma voglio ricordare che l’esperienza in Canada nasce da una mia promessa (in una conferenza stampa nel ritiro di San Donato dopo la prima stagione di A, ndr)».

Pietro chiede: come mai a distanza di un anno e mezzo dall’apertura dello stadio non è stata creata una strada di passaggio per i tifosi ospiti?

«Non è una domanda che dovete porre a me. Abbiamo cercato di mettere in campo tutto quello che potevamo fare per cercare di accelerare questo processo, evidentemente ci sono delle incrostazioni nella burocrazia del nostro Paese che fanno sentire gli effetti anche a Frosinone e in particolare per questa vicenda».

Davide parla del risultato sportivo di quest’anno: insufficiente, ci si aspettava di più non tanto dai giocatori ma da chi li ha scelti. Avere 3 direttori sportivi non paga, bisogna investire su un unico direttore bravo.

«La storia dei direttori sportivi che sono 3 non mi risulta. Esiste un Responsabile dell’Area Tecnica, esisteva un Direttore sportivo col quale la Società ha risolto il rapporto in tempi non sospetti e un consulente di mercato chiamato a realizzare delle strategie che altri hanno deciso, quindi solamente un secutore di ordini. E un altro, che sarebbe Alessandro Frara, che sta studiando la materia. A fine stagione vedremo quale può essere la figura che sarà funzionale allo sviluppo di un nuovo progetto».

Infine Mirko chiede: tardivo il cambio del tecnico. E poi parla delle difficoltà nell’afflusso tifosi in curva sud. La sola disponibilità di un gate non basta, soprattutto in considerazione che i gates laterali sono un surplus.

«I gates sono un discorso tecnico da fare con le autorità. Abbiamo provato a coprire le zone sopra i tornelli per far vivere ai tifosi meno disagi possibili soprattutto quando piove. Dovremo vedere cosa si può fare. Ma è una segnalazione che prenderemo in considerazione, senza cambiare le linee architettoniche di questo progetto. Per quanto riguarda il cambio dell’allenatore, è stato avvicendato al termine della 16.a giornata. Spesso si dice: pagano sempre gli allenatori. Quando invece i presidenti li tengono più possibile, sbagliano i presidenti. Longo è stato artefice di una promozione ottenuta in modo brillante. Poi c’è stata una partenza disastrosa per tanti motivi che non riguardano l’allenatore in quanto tale, da metà ottobre la squadra ha girato diversamente, quindi sono arrivate le partite con Cagliari, di Napoli e col Sassuolo in casa. Che hanno indotto la società a ragionare sul cambio. Fino a quelle tre partite non  c’erano avvisaglie di pensare ad un cambio di allenatore».

Flavio Cocco chiede perché non rendere possibile il cambio nominativo del biglietto?

«Uno degli errori che abbiamo fatto. Volevamo tenere un certo tipo di ordine ma abbiamo commesso un grave errore dio valutazione».

Marco Baldanzi chiede la possibilità di avere parcheggi più vicini allo stadio.

«Bisogna risolvere il problema della strada di collegamento».

Joseph scrive: portare il Frosinone in provincia con manifestazioni e amichevoli.

«Il Frosinone in provincia lo abbiamo portato anche nel passato. Le amichevoli dipendono anche dalle condizioni della squadra in campionato, in questa fase le priorità e le esigenze sono altre l’aspetto ludico viene in secondo piano. Anche l’allenatore, favorevole a far girare la squadra in provincia, ha optato per questa soluzione».

Francesco Oliva chiede al presidente qual è il calciatore di maggior valore tecnico?

«Non lo dico perché farei un torto a qualcuno che non nomino. Abbiamo tanti buoni calciatori. Qualcuno ha dimostrato il valore solo parzialmente. Abbiamo tutti qualcosa da faci perdonare, non solo presidente e dirigente. E qualcuno è sembrato anche la sua controfigura in certe situazioni. La continuità ci è mancata e mi riferisco alla gara di Empoli».

Il Frosinone Store chiuso prima delle gare.

«L’ubicazione, che non abbiamo deciso noi visto che nasce dal recupero di un magazzino, siccome è zona di passaggio e prefiltraggio diventa sensibile. Pensiamo che il prossimo anno faremo una struttura mobile che però montiamo delle partite. Ma non possiamo modificare la geometra dei luoghi».

Nella marea di messaggi, arriva l’augurio che il presidente Stirpe resti sempre…

«L’unico impegno è che noi non consentiremo mai a nessuno di far percorrere una strada minimale al Frosinone o che possa creare problemi alla Società. Le dichiarazioni fatte in tempi non sospetti non le rimangio, naturalmente. Ma attenzione: da lì a realizzarle si attuano attraverso percorsi razionali che non portino disturbo alle attività della Società, ai tifosi ed a tutto quello che abbiamo creato con tanta fatica in questi anni. Tutto questo è un patrimonio della Città e della provincia e non può essere banalizzato».

Diego chiede se sono previsti eventi estivi al ‘Benito Stirpe’.

«Siamo in chiusura per tre eventi. Abbiamo tempi tecnico contingentati, eventi nel massimo di 3-4 settimane per la ripresa dell’attività. Memori dell’esperienza fatta lo scorso anno a giugno perché se avessimo potuto giocare la Coppa a Frosinone, avremmo avuto un campo non all’altezza».

Infine un saluto ai tifosi che hanno risposto in massa a questo sondaggio e alla diretta social. Siamo sotto Pasqua.

«Buona Pasqua a tutti con tanta serenità, sperando che quando torneremo a parlare magari lo potremo fare in momenti nei quale la passione e l’entusiasmo avranno la prevalenza su altri  momenti in cui bisogna spiegare ai tifosi perché le cose vanno meno bene».